Buongiorno!
Questo non sarà un articolo politicamente corretto,
quindi chi è particolarmente sensibile e poco avvezzo al nostro cinismo,
può anche smettere di leggere ora.
Parleremo del corpo della donna dopo la gravidanza.
Sappiamo
benissimo tutte quanto la gravidanza può cambiare i nostri corpi.
Quando vedete le VIPs famosissime che hanno il six pack dopo tre giorni
dal parto e i seni sodi come il marmo, sappiate che nella maggioranza
dei casi si tratta di una combinazione tra Photoshop e costosissimi
trattamenti reali. Trattamenti che noi comuni mortali difficilmente
possiamo permetterci.
La gravidanza, per lo stress che subiscono i
nostri tessuti, ci può lasciare con un corredo di smagliature, pelle
floscia, seni flosci e diastasi addominale.
Finchè abbiamo il
fagottino dentro, non ci pensiamo. Appena esce, siamo talmente estasiate
dalla felicità, che neanche in quel momento ci passa per la mente di
occuparci del nostro corpo.
Poi arriva il momento in cui ci
guardiamo allo specchio e non ci riconosciamo più. Forse ci aspettavamo
che, una volta uscita la creatura, la pancia sarebbe tornata come prima.
E invece ecco, sembra che siamo ancora incinte.
Quando andiamo al
supermercato, la gente ancora ci fa passare alla cassa. E' imbarazzante
dire che non siamo più in dolce attesa.
Ma chi lo ha detto, a questa gente, che dopo la gravidanza, si torna come prima, addirittura dopo qualche giorno?
Ci chiediamo, preoccupate, se tornerà tutto come prima.
Quando parliamo con altre persone, parenti, amici o anche il marito, tutti sminuiscono. Lo fanno per farci piacere.
"Ma siii tornerà tutto come prima!!!" "Non ti preoccupare del tuo
corpo, pensa alla creatura!" e poi la frase peggiore: "Sei diventata
mamma, non c'è cosa più bella, non importa come è diventato il tuo
corpo. ACCETTATI così come sei."
No! Noi non vogliamo accettarci!
Noi non accettiamo di avere un corpo peggiore, rispetto a prima.
Perchè
noi non siamo state solo incubatrici di vita. Siamo donne, sempre. Il
nostro non è solo un involucro, a disposizione dei figli o del marito.
C'è anche chi vi dirà: "Ma a tuo marito piaci così come sei, cosa te ne importa?"
E
se noi un giorno volessimo lasciarlo, questo marito? O farci un amante?
O, semplicemente, sorridere allo specchio? Il corpo è nostro e basta,
non appartiene a nessun uomo. Abbiamo il dovere di onorare questo corpo,
rendendolo come noi vogliamo che sia. Ci sarà chi non soffre per una
smagliatura e l'accarezzerà. Ci sarà chi ne soffre terribilmente e
allora, sarà giusto che farà qualcosa.
Il Governo, qualche tempo
fa, ha inscenato una campagna vergognosa per spingere le donne a fare
figli, il cosiddetto "fertility day". Sarebbe carino, visto che per il
Governo è importante che noi facciamo le incubatrici viventi e doniamo
nuovi cittadini allo Stato, che il servizio sanitario nazionale ci
risarcisse per i "danni" subiti dal nostro corpo. E tutte, potessimo
usufruire di trattamenti estetici gratuiti per rimetterci in sesto.
Addominoplastica, trattamenti per le smagliature, rifarsi il seno.
Però la mammina media vi dirà che non è importante.
"Ti devi accettare così come sei."
Ma si, facciamo risparmiare soldi allo Stato, che si prende tanto cura di noi.
mercoledì 28 febbraio 2018
lunedì 26 febbraio 2018
Meravigliosa neve
Oggi, in molte zone d'Italia, c'è stata una bella sorpresa, al risveglio: la neve!
E' strano quando nevica in posti dove accade raramente. Ha nevicato a Roma, l'ultima volta fu a febbraio del 2012, e ha nevicato addirittura a Ischia e in molte altre zone della Campania.
I giornali e i mass media titolano "maltempo", "caos", "disagi".
Ma noi non possiamo fare a meno di avere gli occhi a cuoricino.
La neve è meravigliosa!
La neve è tornare bambini!
Chi è che, da piccolo, è rimasto incantato davanti a questo miracolo della natura? A fissarla con lo sguardo da ebete, e un velo di malinconia quando iniziava a sciogliersi?
Chi è che giocava, si rotolava e tirava palle di neve finchè i genitori non si esasperavano?
"Fa freddo! Basta! Hai le labbra viola! Le mani si congelano! Vieni qui!!!"
Ora che siamo adulti e pragmatici, ci preoccupiamo di mille cose.
Catene da mettere alla macchina, e come faccio ad andare al lavoro, e i mezzi sono bloccati, che faccio, vado o non vado? E se non vado e i miei colleghi ci vanno, sarà considerata assenza. Ho dimenticato di mettere la macchina in garage. Devo pulirla adesso? Aspetto che smetta? Non ho le scarpe adatte. Metto gli stivali? Metto più calzini? Che fastidio i guanti! Come vesto i bimbi? Gli metto una maglia in più? Non ho la salopette, uffa! E domani, quando si scioglie, sarà tutto ghiaccio. Meglio stare chiusi in casa. Ci vorrà il passamontagna? E perchè non passa lo spazzaneve?
Come mai ho i piedi gelati? Anche i bimbi li avranno?
Ragazze... ragazzi... vi chiamiamo così apposta perchè vogliamo che immaginate, nella vostra mente, quei momenti felici e spensierati di quando eravate piccoli.
Chiudete gli occhi e visualizzate i vostri ricordi più belli.
Adesso uscite sul balcone e respirate quest'aria fredda, un piccolo respiro appena.
Fate entrare l'odore della neve nelle vostre narici e nel vostro cuore.
Dimenticate per un po' tutte le ansie! Godetevi e fate godere ai vostri bambini questa bellissima giornata!
E' strano quando nevica in posti dove accade raramente. Ha nevicato a Roma, l'ultima volta fu a febbraio del 2012, e ha nevicato addirittura a Ischia e in molte altre zone della Campania.
I giornali e i mass media titolano "maltempo", "caos", "disagi".
Ma noi non possiamo fare a meno di avere gli occhi a cuoricino.
La neve è meravigliosa!
La neve è tornare bambini!
Chi è che, da piccolo, è rimasto incantato davanti a questo miracolo della natura? A fissarla con lo sguardo da ebete, e un velo di malinconia quando iniziava a sciogliersi?
Chi è che giocava, si rotolava e tirava palle di neve finchè i genitori non si esasperavano?
"Fa freddo! Basta! Hai le labbra viola! Le mani si congelano! Vieni qui!!!"
Ora che siamo adulti e pragmatici, ci preoccupiamo di mille cose.
Catene da mettere alla macchina, e come faccio ad andare al lavoro, e i mezzi sono bloccati, che faccio, vado o non vado? E se non vado e i miei colleghi ci vanno, sarà considerata assenza. Ho dimenticato di mettere la macchina in garage. Devo pulirla adesso? Aspetto che smetta? Non ho le scarpe adatte. Metto gli stivali? Metto più calzini? Che fastidio i guanti! Come vesto i bimbi? Gli metto una maglia in più? Non ho la salopette, uffa! E domani, quando si scioglie, sarà tutto ghiaccio. Meglio stare chiusi in casa. Ci vorrà il passamontagna? E perchè non passa lo spazzaneve?
Come mai ho i piedi gelati? Anche i bimbi li avranno?
Ragazze... ragazzi... vi chiamiamo così apposta perchè vogliamo che immaginate, nella vostra mente, quei momenti felici e spensierati di quando eravate piccoli.
Chiudete gli occhi e visualizzate i vostri ricordi più belli.
Adesso uscite sul balcone e respirate quest'aria fredda, un piccolo respiro appena.
Fate entrare l'odore della neve nelle vostre narici e nel vostro cuore.
Dimenticate per un po' tutte le ansie! Godetevi e fate godere ai vostri bambini questa bellissima giornata!
domenica 25 febbraio 2018
La tettafissata di Tettology
Buongiorno e buona domenica!
Oggi parleremo di Tettology, come abbiamo scherzosamente denominato la setta delle tettafissate.
Una bella mattina, voi andate al supermercato a comprare la vostra confezione di latte artificiale, e vi trovate davanti una tettafissata. Non la riconoscerete dall'aspetto, quasi tutte sono uguali alle altre mamme, a parte qualche individuo più trasandato e provato dalle notti insonni con il pupo attaccato alle tette. Questa minoranza è dotata di monociglio e baffetti.
La tettafissata proverà a fare amicizia con voi. "Che bel bambino, come si chiama? Quanto ha?" Voi vi fiderete e inizierete a parlare con lei, anche voi farete le classiche domande di circostanza. Poco vi importa come si chiama e quanto ha il suo bambino attaccato alla tetta, di cui non riconoscete neanche la fisionomia e il genere.
Però si risponde. Per educazione.
A quel punto, vi guarderà con aria di compassione. "Ah ma non lo allatti tu... ma come mai?" Qui, avete solo due scelte. O le rispondete male, con il sorriso stampato in faccia, o scappate con una scusa. Se decidete di continuare la conversazione, è a vostro rischio e pericolo.
"Ma lo sai che si può riattivare la produzione di latte anche se non allatti da tre anni? Hai letto, c'è stata una donna transgender che ha allattato, basta stimolare il seno. Non si attacca? Usa il tiralatte. Ogni donna vorrebbe attaccarsi a una mungitrice elettrica per giorni e notti intere, pur di riuscire ad allattare il proprio bambino. Noi siamo mammiferi, è una cosa naturale, è nel nostro DNA. Ci chiamiamo mamme perchè abbiamo le mammelle, non lo sapevi? Chiama una consulente del latte. Ti lascio i numeri. Fammi sapere come va. Anzi sai che c'è? Dammi tu il tuo numero che ti faccio chiamare da una consulente amica mia."
Quando le avrete dato il numero, sarà fatta. Sarà troppo tardi per tornare indietro. Sarete incastrate e non vi libererete più di lei. La tettafissata di Tettology è peggio dei venditori di Folletto e peggio dei Testimoni di Geova. Vi chiamerà nel cuore della notte dicendovi di attaccare al seno il bambino perchè c'è il picco di prolattina. Controllerà il vostro profilo e vi ammonirà perchè c'è una foto del vostro bambino con un ciuccio in bocca.
Sotto ogni vostro post di Facebook (perchè nel frattempo vi avrà trovata, tramite il vostro numero, e vi avrà aggiunta alle sue amicizie), vi scriverà "allatta, mi raccomando, non smettere di allattare <3 ". Vi manderà poesie sull'allattamento. "Allattami mamma, allattami ancora, finchè non arriverà la tua ultima ora" oppure "Se a richiesta vuoi allattare, neanche al gabinetto devi andare, niente orari nè bilancia, non importa se hai mal di pancia."
Vi inviterà a ogni incontro possibile e immaginabile di ogni associazione della vostra città o delle città limitrofe, dedicato all'allattamento materno.
Non osate rifiutare e dire che avete la febbre o deciderà di fare la riunione a casa vostra.
Vi conviene andare e stare zitte. Al massimo, se vi annoierete a morte, potrete indossare degli occhiali scuri, fingendo un'improvvisa fotofobia, e provare a dormire un po'.
Voi spererete, con i mesi che passano, che la persecuzione finirà appena iniziato lo svezzamento. Ah ma no povere illuse ahahahahaha! Perchè l'OMS raccomanda l'allattamento fino ai due anni e oltre (quell'oltre, per le tettafissate, equivale all'infinito).
Perciò, per non essere state capaci di evitare la tettafissata, avrete minimo 24 mesi di persecuzione gratis.
Non sia mai decidiate di svezzare a quattro o cinque mesi o cinque mesi e ventinove giorni. Preparatevi alla guerra. Vi manderà link del Ministero della Salute, dell'OMS, della Lega del Latte e studi di dubbia provenienza.
"Vedi questo studio uzbeko del 1975? Questi bambini oggi sono tutti obesi e hanno problemi cardiovascolari. Tutti. Perchè le loro mamme gli hanno dato un fruttino a quattro mesi. Un misero fruttino. E sono condannati all'obesità per sempre. Si si, anche se fanno la dieta. Non funziona con loro. Sono marchiati."
Non sia mai usate un omogeneizzato.
"Nel baby food ci sono antibiotici e schifezze per gonfiare i bimbi come balene. Fai l'autosvezzamento."
"Ma il mio bimbo le pappe le mangia volentieri!"
"Perchè è rassegnato e costretto, lo fa per te. Tu mettigli una zuppa di ceci davanti, vedi come la mangerà!"
"Ma i ceci gli fanno venire mal di pancia."
"Eh no!!! Basta che allatti, non fa male niente!!!"
"Ma allora perchè dici che fanno male le pappine?"
"Non sei informataaaaah! Ignoranteh!11!! informatihh!!!"
A quel punto partirà una mega litigata con attacchi personali indicibili. Ma non crediate di esservi liberate di lei. Dopo qualche giorno vi chiederà scusa, mandandovi un fotomontaggio di voi con tre tette che allattate tre bambini insieme.
A proposito, vi ha già fatto leggere e firmare la petizione che sta girando tra le tettafissate di Tettology?
"Terza tetta gratis per tutte! Basta con le discriminazioni! Anche noi vogliamo più tette come le mucche."
Se siete riuscite a evitare la tettafissata di Tettology dal vivo, non fate l'errore di darle corda nel virtuale. Non basta evitare tutti i gruppi dedicati all'allattamento materno, in cui, comunque, rimangono una minoranza. Una minoranza che purtroppo strilla sempre e si fa sentire più di cento mamme con sale in zucca.
Loro sono ovunque, come il prezzemolo. Sono nelle pagine dedicate al latte artificiale, sono nelle pagine dedicate al baby food, sono nelle pagine dedicate ai prodotti per bambini. Sappiamo che vi pruderanno le manine quando leggerete i loro commenti deliranti, degni appunto di una setta.
Loro non ascoltano, loro snocciolano i loro dogmi indipendentemente dal contesto.
"E' inverno! Come affrontate il freddo con i vostri bambini?" recita un post sulla pagina "Coccocaccole per bambini."
Sotto, il commento della tettafissata "Allattateeee mammeeeee l'inverno passa prima se allattateeee i bambini non si ammaleranno mai dei malanni di stagione evviva il latte di mamma!1111!!!"
Sono insidiose e invadenti. Ma voi siete più forti e non dovete cedere.
Ignoratele e, se proprio vi urta il sistema nervoso leggerle, usate il tasto blocca.
Tettafissata di Tettology: più la conosci, più la eviti <3
Oggi parleremo di Tettology, come abbiamo scherzosamente denominato la setta delle tettafissate.
Una bella mattina, voi andate al supermercato a comprare la vostra confezione di latte artificiale, e vi trovate davanti una tettafissata. Non la riconoscerete dall'aspetto, quasi tutte sono uguali alle altre mamme, a parte qualche individuo più trasandato e provato dalle notti insonni con il pupo attaccato alle tette. Questa minoranza è dotata di monociglio e baffetti.
La tettafissata proverà a fare amicizia con voi. "Che bel bambino, come si chiama? Quanto ha?" Voi vi fiderete e inizierete a parlare con lei, anche voi farete le classiche domande di circostanza. Poco vi importa come si chiama e quanto ha il suo bambino attaccato alla tetta, di cui non riconoscete neanche la fisionomia e il genere.
Però si risponde. Per educazione.
A quel punto, vi guarderà con aria di compassione. "Ah ma non lo allatti tu... ma come mai?" Qui, avete solo due scelte. O le rispondete male, con il sorriso stampato in faccia, o scappate con una scusa. Se decidete di continuare la conversazione, è a vostro rischio e pericolo.
"Ma lo sai che si può riattivare la produzione di latte anche se non allatti da tre anni? Hai letto, c'è stata una donna transgender che ha allattato, basta stimolare il seno. Non si attacca? Usa il tiralatte. Ogni donna vorrebbe attaccarsi a una mungitrice elettrica per giorni e notti intere, pur di riuscire ad allattare il proprio bambino. Noi siamo mammiferi, è una cosa naturale, è nel nostro DNA. Ci chiamiamo mamme perchè abbiamo le mammelle, non lo sapevi? Chiama una consulente del latte. Ti lascio i numeri. Fammi sapere come va. Anzi sai che c'è? Dammi tu il tuo numero che ti faccio chiamare da una consulente amica mia."
Quando le avrete dato il numero, sarà fatta. Sarà troppo tardi per tornare indietro. Sarete incastrate e non vi libererete più di lei. La tettafissata di Tettology è peggio dei venditori di Folletto e peggio dei Testimoni di Geova. Vi chiamerà nel cuore della notte dicendovi di attaccare al seno il bambino perchè c'è il picco di prolattina. Controllerà il vostro profilo e vi ammonirà perchè c'è una foto del vostro bambino con un ciuccio in bocca.
Sotto ogni vostro post di Facebook (perchè nel frattempo vi avrà trovata, tramite il vostro numero, e vi avrà aggiunta alle sue amicizie), vi scriverà "allatta, mi raccomando, non smettere di allattare <3 ". Vi manderà poesie sull'allattamento. "Allattami mamma, allattami ancora, finchè non arriverà la tua ultima ora" oppure "Se a richiesta vuoi allattare, neanche al gabinetto devi andare, niente orari nè bilancia, non importa se hai mal di pancia."
Vi inviterà a ogni incontro possibile e immaginabile di ogni associazione della vostra città o delle città limitrofe, dedicato all'allattamento materno.
Non osate rifiutare e dire che avete la febbre o deciderà di fare la riunione a casa vostra.
Vi conviene andare e stare zitte. Al massimo, se vi annoierete a morte, potrete indossare degli occhiali scuri, fingendo un'improvvisa fotofobia, e provare a dormire un po'.
Voi spererete, con i mesi che passano, che la persecuzione finirà appena iniziato lo svezzamento. Ah ma no povere illuse ahahahahaha! Perchè l'OMS raccomanda l'allattamento fino ai due anni e oltre (quell'oltre, per le tettafissate, equivale all'infinito).
Perciò, per non essere state capaci di evitare la tettafissata, avrete minimo 24 mesi di persecuzione gratis.
Non sia mai decidiate di svezzare a quattro o cinque mesi o cinque mesi e ventinove giorni. Preparatevi alla guerra. Vi manderà link del Ministero della Salute, dell'OMS, della Lega del Latte e studi di dubbia provenienza.
"Vedi questo studio uzbeko del 1975? Questi bambini oggi sono tutti obesi e hanno problemi cardiovascolari. Tutti. Perchè le loro mamme gli hanno dato un fruttino a quattro mesi. Un misero fruttino. E sono condannati all'obesità per sempre. Si si, anche se fanno la dieta. Non funziona con loro. Sono marchiati."
Non sia mai usate un omogeneizzato.
"Nel baby food ci sono antibiotici e schifezze per gonfiare i bimbi come balene. Fai l'autosvezzamento."
"Ma il mio bimbo le pappe le mangia volentieri!"
"Perchè è rassegnato e costretto, lo fa per te. Tu mettigli una zuppa di ceci davanti, vedi come la mangerà!"
"Ma i ceci gli fanno venire mal di pancia."
"Eh no!!! Basta che allatti, non fa male niente!!!"
"Ma allora perchè dici che fanno male le pappine?"
"Non sei informataaaaah! Ignoranteh!11!! informatihh!!!"
A quel punto partirà una mega litigata con attacchi personali indicibili. Ma non crediate di esservi liberate di lei. Dopo qualche giorno vi chiederà scusa, mandandovi un fotomontaggio di voi con tre tette che allattate tre bambini insieme.
A proposito, vi ha già fatto leggere e firmare la petizione che sta girando tra le tettafissate di Tettology?
"Terza tetta gratis per tutte! Basta con le discriminazioni! Anche noi vogliamo più tette come le mucche."
Se siete riuscite a evitare la tettafissata di Tettology dal vivo, non fate l'errore di darle corda nel virtuale. Non basta evitare tutti i gruppi dedicati all'allattamento materno, in cui, comunque, rimangono una minoranza. Una minoranza che purtroppo strilla sempre e si fa sentire più di cento mamme con sale in zucca.
Loro sono ovunque, come il prezzemolo. Sono nelle pagine dedicate al latte artificiale, sono nelle pagine dedicate al baby food, sono nelle pagine dedicate ai prodotti per bambini. Sappiamo che vi pruderanno le manine quando leggerete i loro commenti deliranti, degni appunto di una setta.
Loro non ascoltano, loro snocciolano i loro dogmi indipendentemente dal contesto.
"E' inverno! Come affrontate il freddo con i vostri bambini?" recita un post sulla pagina "Coccocaccole per bambini."
Sotto, il commento della tettafissata "Allattateeee mammeeeee l'inverno passa prima se allattateeee i bambini non si ammaleranno mai dei malanni di stagione evviva il latte di mamma!1111!!!"
Sono insidiose e invadenti. Ma voi siete più forti e non dovete cedere.
Ignoratele e, se proprio vi urta il sistema nervoso leggerle, usate il tasto blocca.
Tettafissata di Tettology: più la conosci, più la eviti <3
sabato 24 febbraio 2018
Mamme che odiano le altre mamme
Da quando abbiamo creato il nostro piccolo spazio virtuale, ironico e
politicamente scorretto, i nostri haters ci hanno spesso apostrofato
come "mamme che odiano le altre mamme".
Voi non lo sapete, ma quando abbiamo creato la nostra pagina Facebook, volevamo proprio metterle questo nome. Ci siamo fermate e abbiamo cambiato idea perchè a nessuna di noi piaceva il termine "odio". L'odio non è semplice antipatia. L'odio è desiderare il male altrui. Desiderare che l'oggetto o gli oggetti del proprio odio soffrano.
Niente di più lontano dallo spirito che vuole avere la nostra pagina.
E' vero, non sopportiamo le altre mamme e non crediamo in un mondo di mamme unite per il bene comune, perchè siamo disilluse e rassegnate. Questo mondo è più fantastico di Atlantide per colpa delle tante, troppe mamme che odiano. Che non siamo noi.
Si, noi non odiamo le altre mamme. Non le sopportiamo e basta e al limite, vogliamo evitarle, oppure farci due risate quando ci è concesso dall'altrui bizzarria, senza offendere e senza insultare.
Chi sono le mamme che odiano le altre mamme?
Sono le mamme mascherate da angioletti. Apparentemente sembra che vivano per dare supporto, consigli e aiuto alle altre mamme. Ma il loro unico scopo è la gratificazione personale, ottenuta mortificando e sminuendo il prossimo, evitando di rispondere davvero alle richieste di aiuto.
La verità assoluta su come va il mondo e come vanno le cose, ce l'hanno solo loro. Una verità assoluta che, sotto sotto, neanche gli piace più di tanto. Fanno sacrifici enormi per portare avanti i loro principi.
Tutte noi mamme pensiamo di fare ciò che è più giusto per i nostri figli, non nascondiamoci nell'ipocrisia. La maggioranza di noi però, non ha motivo per convincere il prossimo, proprio perchè siamo estremamente convinte delle nostre scelte, non abbiamo sensi di colpa e non abbiamo frustrazioni da scaricare.
Ogni scelta di ogni mamma comune, è stata dettata da un equilibrio saggio tra ciò che è meglio per i nostri bimbi e ciò che è meglio per noi.
Non gonfiamo le penne per sentirci superiori. Ci piace quello che facciamo e lo portiamo avanti, nel rispetto di tutti coloro che sono diversi da noi e fanno scelte diverse.
Di mamme frustrate che odiano le altre mamme ce ne sono a bizzeffe.
Facciamo degli esempi.
Pensiamo ad alcune mamme che si tengono i bambini addosso tutto il giorno e nel lettone, appiccicati a loro, tutta la notte. C'è chi lo fa con il sorriso sulla bocca, perchè è stata una scelta consapevole e desiderata, e chi digrigna i denti perchè non ce la fa più ma non vuole ammetterlo.
Pensiamo ad alcune mamme che decidono di fare le casalinghe e poi non ne reggono lo stress, si ritrovano annullate dalla routine familiare e si sentono schiave di marito e figli.
Pensiamo a certe mamme che scelgono di allattare al seno in modo estremista, rendendosi distributrici di latte tutto il giorno e rinunciando a ore preziose di sonno, di tempo libero, di intimità con il partner.
Queste mamme, piuttosto che cercare aiuto o rimettere in discussione delle scelte presumibilmente, per loro, sbagliate, vogliono trascinare nel baratro le altre mamme.
In ciò si concretizza l'odio.
"Cara, il mio bimbo non dorme più di 3 ore a notte, come faccio?" Risposta: "Beata te e ti lamenti pure? Il mio non dorme mai da anni!!!"
"Mio marito mi sta lasciando perchè sono troppo attaccata al mio bambino e lo sto trascurando, che faccio?" Risposta: "Lascialo perdere quello str****, non è una mamma e non può capire, mandalo a quel paese e vivi per il tuo bimbo!!! Non c'è gioia più grande!"
"Il mio bambino vuole stare sempre in braccio e non ho un secondo per me, come faccio?" Risposta: "Sopporta, cara. Questi momenti passeranno e tu li rimpiangerai."
"Voglio smettere di allattare, non ce la faccio più, mi sto esaurendo." Risposta: "Tesoro, il tuo latte è la cosa migliore che puoi dare al tuo bambino, coraggio, non mollare!"
La mamma che odia, raramente è scortese. Per trascinare le altre nel baratro dell'annullamento personale e della frustrazione in cui probabilmente è lei, bisogna convincere. Per essere convincenti, ci vogliono sorrisi e fronzoli per mascherare i concetti brutti che esprime.
Attenzione: più sono gentili, più vi odiano! <3
Voi non lo sapete, ma quando abbiamo creato la nostra pagina Facebook, volevamo proprio metterle questo nome. Ci siamo fermate e abbiamo cambiato idea perchè a nessuna di noi piaceva il termine "odio". L'odio non è semplice antipatia. L'odio è desiderare il male altrui. Desiderare che l'oggetto o gli oggetti del proprio odio soffrano.
Niente di più lontano dallo spirito che vuole avere la nostra pagina.
E' vero, non sopportiamo le altre mamme e non crediamo in un mondo di mamme unite per il bene comune, perchè siamo disilluse e rassegnate. Questo mondo è più fantastico di Atlantide per colpa delle tante, troppe mamme che odiano. Che non siamo noi.
Si, noi non odiamo le altre mamme. Non le sopportiamo e basta e al limite, vogliamo evitarle, oppure farci due risate quando ci è concesso dall'altrui bizzarria, senza offendere e senza insultare.
Chi sono le mamme che odiano le altre mamme?
Sono le mamme mascherate da angioletti. Apparentemente sembra che vivano per dare supporto, consigli e aiuto alle altre mamme. Ma il loro unico scopo è la gratificazione personale, ottenuta mortificando e sminuendo il prossimo, evitando di rispondere davvero alle richieste di aiuto.
La verità assoluta su come va il mondo e come vanno le cose, ce l'hanno solo loro. Una verità assoluta che, sotto sotto, neanche gli piace più di tanto. Fanno sacrifici enormi per portare avanti i loro principi.
Tutte noi mamme pensiamo di fare ciò che è più giusto per i nostri figli, non nascondiamoci nell'ipocrisia. La maggioranza di noi però, non ha motivo per convincere il prossimo, proprio perchè siamo estremamente convinte delle nostre scelte, non abbiamo sensi di colpa e non abbiamo frustrazioni da scaricare.
Ogni scelta di ogni mamma comune, è stata dettata da un equilibrio saggio tra ciò che è meglio per i nostri bimbi e ciò che è meglio per noi.
Non gonfiamo le penne per sentirci superiori. Ci piace quello che facciamo e lo portiamo avanti, nel rispetto di tutti coloro che sono diversi da noi e fanno scelte diverse.
Di mamme frustrate che odiano le altre mamme ce ne sono a bizzeffe.
Facciamo degli esempi.
Pensiamo ad alcune mamme che si tengono i bambini addosso tutto il giorno e nel lettone, appiccicati a loro, tutta la notte. C'è chi lo fa con il sorriso sulla bocca, perchè è stata una scelta consapevole e desiderata, e chi digrigna i denti perchè non ce la fa più ma non vuole ammetterlo.
Pensiamo ad alcune mamme che decidono di fare le casalinghe e poi non ne reggono lo stress, si ritrovano annullate dalla routine familiare e si sentono schiave di marito e figli.
Pensiamo a certe mamme che scelgono di allattare al seno in modo estremista, rendendosi distributrici di latte tutto il giorno e rinunciando a ore preziose di sonno, di tempo libero, di intimità con il partner.
Queste mamme, piuttosto che cercare aiuto o rimettere in discussione delle scelte presumibilmente, per loro, sbagliate, vogliono trascinare nel baratro le altre mamme.
In ciò si concretizza l'odio.
"Cara, il mio bimbo non dorme più di 3 ore a notte, come faccio?" Risposta: "Beata te e ti lamenti pure? Il mio non dorme mai da anni!!!"
"Mio marito mi sta lasciando perchè sono troppo attaccata al mio bambino e lo sto trascurando, che faccio?" Risposta: "Lascialo perdere quello str****, non è una mamma e non può capire, mandalo a quel paese e vivi per il tuo bimbo!!! Non c'è gioia più grande!"
"Il mio bambino vuole stare sempre in braccio e non ho un secondo per me, come faccio?" Risposta: "Sopporta, cara. Questi momenti passeranno e tu li rimpiangerai."
"Voglio smettere di allattare, non ce la faccio più, mi sto esaurendo." Risposta: "Tesoro, il tuo latte è la cosa migliore che puoi dare al tuo bambino, coraggio, non mollare!"
La mamma che odia, raramente è scortese. Per trascinare le altre nel baratro dell'annullamento personale e della frustrazione in cui probabilmente è lei, bisogna convincere. Per essere convincenti, ci vogliono sorrisi e fronzoli per mascherare i concetti brutti che esprime.
Attenzione: più sono gentili, più vi odiano! <3
venerdì 23 febbraio 2018
Ritorno al passato
Potrebbe essere il titolo di un nuovo disaster movie, di quelli in
cui i protagonisti sopravvivono a una calamità e si ritrovano senza
nulla. Come Survivors. E quando parliamo di Survivors, ci riferiamo alla
bellissima serie televisiva britannica del 1975, non alle ispirazioni
successive.
Purtroppo non è il titolo di un film, è quello che sta accadendo vicino a noi.
E' normale rimpiangere il passato. Pensare al futuro ci fa sentire che il tempo passa velocemente. I nostri figli crescono e noi diventiamo sempre "meno giovani" (per non dire più vecchie). Le nostre abitudini dell'infanzia, che ora non ci sono più, ci sembrano fantastiche. Alcune lo erano sul serio. Pensiamo a questi bambini che già a un anno stanno attaccati a un tablet e, nel giro di pochissimo, imparano anche ad usarlo meglio di noi. Pensiamo all'autorevolezza che non hanno più le insegnanti. I social vincono, i contatti veri e umani sono sempre più rari e la maleducazione impera. A chi non verrebbe voglia di tornare al passato?
Poi, sentendo le nostre mamme e le nostre nonne che parlano con gli occhi lucidi della loro infanzia, vorremo tornare ancora più indietro.
La mamma è una roccia, quando era piccola lei il pediatra era molto sciallo e curava tutto con latte e miele. Che sono tutti questi antibiotici? Non sapete sopportare, mammine di oggi. Siete troppo ansiose. I bambini se li devono fare da soli, questi anticorpi.
La nonna è fantastica, quando era piccola giocava con una palla di pezza e bastava uno sguardo storto del suo papà, per rimetterla in riga.
Quanto sarebbe bello tornare a quei tempi, vero?
E' fantastico ricordare. La mente umana è fantastica, perchè ha un filtro eccezionale, e tutto ciò che è brutto, spiacevole e sgradevole, lo tiene in un cantuccio e lo riciccia fuori solo saltuariamente. O nei nostri incubi.
Ma per quanto sia bello un viaggio nel viale dei ricordi, il futuro è inarrestabile. La società odierna cambia ogni giorno e cambierà ancora. Per quanto ci vogliamo sforzare di renderla più simile a prima. Al bello che avevamo prima.
Perchè non dimentichiamo che, tante cose, non erano belle per niente.
Non era bello dover lavare quintali di pannolini sporchi a una fontana.
Non era bello doversi lavare gli assorbenti ed essere vista come un'appestata in quei giorni. Non puoi uscire, non puoi toccare le piante, non puoi lavarti.
Non era bello doversi caricare i figli sulla schiena o addosso perchè non c'erano i soldi per un passeggino. E se c'erano, non li spendevano certo per rendere la vita della mamma comoda.
Non era bello dover badare ai figli tutto il giorno e tutta la notte, per obbligo e non per scelta, perchè la donna era vista come realizzata solo quando era una casalinga sfornafigli e non poteva lavorare.
Non era bello non avere i vaccini, perchè di morbillo si moriva fino a qualche decennio fa.
Care mamme, godiamoci il qui e ora <3
Purtroppo non è il titolo di un film, è quello che sta accadendo vicino a noi.
E' normale rimpiangere il passato. Pensare al futuro ci fa sentire che il tempo passa velocemente. I nostri figli crescono e noi diventiamo sempre "meno giovani" (per non dire più vecchie). Le nostre abitudini dell'infanzia, che ora non ci sono più, ci sembrano fantastiche. Alcune lo erano sul serio. Pensiamo a questi bambini che già a un anno stanno attaccati a un tablet e, nel giro di pochissimo, imparano anche ad usarlo meglio di noi. Pensiamo all'autorevolezza che non hanno più le insegnanti. I social vincono, i contatti veri e umani sono sempre più rari e la maleducazione impera. A chi non verrebbe voglia di tornare al passato?
Poi, sentendo le nostre mamme e le nostre nonne che parlano con gli occhi lucidi della loro infanzia, vorremo tornare ancora più indietro.
La mamma è una roccia, quando era piccola lei il pediatra era molto sciallo e curava tutto con latte e miele. Che sono tutti questi antibiotici? Non sapete sopportare, mammine di oggi. Siete troppo ansiose. I bambini se li devono fare da soli, questi anticorpi.
La nonna è fantastica, quando era piccola giocava con una palla di pezza e bastava uno sguardo storto del suo papà, per rimetterla in riga.
Quanto sarebbe bello tornare a quei tempi, vero?
E' fantastico ricordare. La mente umana è fantastica, perchè ha un filtro eccezionale, e tutto ciò che è brutto, spiacevole e sgradevole, lo tiene in un cantuccio e lo riciccia fuori solo saltuariamente. O nei nostri incubi.
Ma per quanto sia bello un viaggio nel viale dei ricordi, il futuro è inarrestabile. La società odierna cambia ogni giorno e cambierà ancora. Per quanto ci vogliamo sforzare di renderla più simile a prima. Al bello che avevamo prima.
Perchè non dimentichiamo che, tante cose, non erano belle per niente.
Non era bello dover lavare quintali di pannolini sporchi a una fontana.
Non era bello doversi lavare gli assorbenti ed essere vista come un'appestata in quei giorni. Non puoi uscire, non puoi toccare le piante, non puoi lavarti.
Non era bello doversi caricare i figli sulla schiena o addosso perchè non c'erano i soldi per un passeggino. E se c'erano, non li spendevano certo per rendere la vita della mamma comoda.
Non era bello dover badare ai figli tutto il giorno e tutta la notte, per obbligo e non per scelta, perchè la donna era vista come realizzata solo quando era una casalinga sfornafigli e non poteva lavorare.
Non era bello non avere i vaccini, perchè di morbillo si moriva fino a qualche decennio fa.
Care mamme, godiamoci il qui e ora <3
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martedì 20 febbraio 2018
Cara mamma che rifiuti i vaccini senza giusto motivo...
Vorremo parlarti a cuore aperto, da mamma a mamma, reprimendo ogni polemica e ogni appellativo sgradevole verso la tua persona.
E' veramente difficile.
Non credere che non condividiamo certe ansie. Noi abbiamo paura ogni volta che dobbiamo dare un farmaco. Ogni volta che dobbiamo fare una terapia. Ogni volta che vacciniamo i nostri figli. Proprio come te.
Temiamo tantissimo ogni effetto collaterale. Anzi! Noi avevamo paura anche durante l'allattamento e lo svezzamento. Scrutavamo ogni minuscola bollicina spuntata sulla pelle delicata dei nostri pupi, terrorizzate che fosse un segno di allergia o intolleranza a qualche cibo mangiato da noi o da loro direttamente.
Non credere di essere "più". Siamo tutte preoccupate, tutte ansiose, siamo tutte consapevoli che le sfortune possono capitare e che possiamo diventare anche noi, l'eccezione.
Il fatto è che noi ci affidiamo ai numeri.
Le persone sono fallibili ma i numeri sono veri, i numeri non sbagliano.
Tra un rischio piccolissimo (effetto collaterale del vaccino) e un rischio più grande (complicazione di una malattia esantematica), preferiamo correre il rischio piccolissimo. Sapendo di fare il bene dei nostri figli.
Non capiamo come puoi eccitarti quando organizzano un morbillo party, sapendo che, l'immunità naturale che tanto ti piace, si guadagna a carissimo prezzo.
Come fai a non avere paura di un subdolissimo virus?
Tu non puoi vedere quanti danni gravi e quanti morti sono stati evitati grazie al vaccino perchè, grazie al Cielo, la maggioranza delle mamme ancora vaccina.
Volevi forse vivere qualche decade fa? Quando i vaccini non esistevano e per un morbillo si finiva in ospedale con una brutta encefalite, rischiando danni irreversibili o peggio la morte? Volevi rischiare che il tuo bimbo si prendesse un'orchite e rimanesse sterile?
A noi piacerebbe comportarti come fai tu adesso. Lasciare che gli altri si assumano il rischio piccolissimo di vaccinare e non farlo, approfittando dell'immunità di gregge.
Esatto! Il tuo bambino non vaccinato non si sta ammalando perchè gli altri, vaccinati, non si ammalano. Non perchè "siamo più puliti".
Negli asili o nelle scuole, come saprai, basta che uno abbia il raffreddore e nel giro di pochissimo, ce l'avrà tutta la classe. Maestre comprese.
Vogliamo parlare di quei bambini che non possono vaccinarsi, a causa magari di patologie serie? Cosa diresti, ai genitori di quei bimbi, se a causa della tua incoscienza, prendessero una malattia dai tuoi figli e gli succedesse qualcosa di brutto?
I vaccini servono soprattutto a loro! A chi vorrebbe ma non può vaccinarsi!
Cara mamma antivax, prima che tutti diventino come te, accetta le tue paure e superale.
Vaccina i tuoi figli!
E' veramente difficile.
Non credere che non condividiamo certe ansie. Noi abbiamo paura ogni volta che dobbiamo dare un farmaco. Ogni volta che dobbiamo fare una terapia. Ogni volta che vacciniamo i nostri figli. Proprio come te.
Temiamo tantissimo ogni effetto collaterale. Anzi! Noi avevamo paura anche durante l'allattamento e lo svezzamento. Scrutavamo ogni minuscola bollicina spuntata sulla pelle delicata dei nostri pupi, terrorizzate che fosse un segno di allergia o intolleranza a qualche cibo mangiato da noi o da loro direttamente.
Non credere di essere "più". Siamo tutte preoccupate, tutte ansiose, siamo tutte consapevoli che le sfortune possono capitare e che possiamo diventare anche noi, l'eccezione.
Il fatto è che noi ci affidiamo ai numeri.
Le persone sono fallibili ma i numeri sono veri, i numeri non sbagliano.
Tra un rischio piccolissimo (effetto collaterale del vaccino) e un rischio più grande (complicazione di una malattia esantematica), preferiamo correre il rischio piccolissimo. Sapendo di fare il bene dei nostri figli.
Non capiamo come puoi eccitarti quando organizzano un morbillo party, sapendo che, l'immunità naturale che tanto ti piace, si guadagna a carissimo prezzo.
Come fai a non avere paura di un subdolissimo virus?
Tu non puoi vedere quanti danni gravi e quanti morti sono stati evitati grazie al vaccino perchè, grazie al Cielo, la maggioranza delle mamme ancora vaccina.
Volevi forse vivere qualche decade fa? Quando i vaccini non esistevano e per un morbillo si finiva in ospedale con una brutta encefalite, rischiando danni irreversibili o peggio la morte? Volevi rischiare che il tuo bimbo si prendesse un'orchite e rimanesse sterile?
A noi piacerebbe comportarti come fai tu adesso. Lasciare che gli altri si assumano il rischio piccolissimo di vaccinare e non farlo, approfittando dell'immunità di gregge.
Esatto! Il tuo bambino non vaccinato non si sta ammalando perchè gli altri, vaccinati, non si ammalano. Non perchè "siamo più puliti".
Negli asili o nelle scuole, come saprai, basta che uno abbia il raffreddore e nel giro di pochissimo, ce l'avrà tutta la classe. Maestre comprese.
Vogliamo parlare di quei bambini che non possono vaccinarsi, a causa magari di patologie serie? Cosa diresti, ai genitori di quei bimbi, se a causa della tua incoscienza, prendessero una malattia dai tuoi figli e gli succedesse qualcosa di brutto?
I vaccini servono soprattutto a loro! A chi vorrebbe ma non può vaccinarsi!
Cara mamma antivax, prima che tutti diventino come te, accetta le tue paure e superale.
Vaccina i tuoi figli!
lunedì 19 febbraio 2018
Le mamme che non sanno dire di no
Dedichiamo questo articolo alle mamme che non sanno dire di no, e,
piuttosto che ammettere questo loro limite, rompono le scatole al
prossimo con le loro assurde teorie ed elucubrazioni, basate,
naturalmente, sul loro piccolissimo microcosmo e sulla loro esperienza
personale. O al massimo, di amiche mamme con altrettanta scarsa
autorevolezza.
Prima di tutto facciamo un ritratto alla mamma che non sa dire di no.
E' una mamma che è già mamma ancora prima di diventare mamma. E' convinta di sapere tutto. Ha letto i libri che voleva leggere, perchè lei già sapeva che sarebbe stata una mamma perfetta. Non ad alto ma ad altissimo contatto. Maternage dolcissimo.
Non ti dico no perchè non hai neanche il tempo di farmi la domanda. Capirò dal tuo sguardo cosa vuoi e sarò lì per accontentarti. Sempre. A qualsiasi ora del giorno o della notte.
Quando il bambino nasce, è ovvio che il "no" non dovrebbe esistere, perchè un neonato ha solo bisogni, mai capricci. Ma già qui, un adulto con un minimo di buonsenso, può cercare di abituare il bambino a certi ritmi. Ci prova, ecco. Almeno, se non va a buon fine, potrà lamentarsi con dignità, avendo fatto tutto il possibile e l'immaginabile.
La mamma che non sa dire no, è convinta che di essere un canguro che deve tenere il suo neonato addosso tutto il giorno e tutta la notte. Non deve piangere questo bambino. Neanche un nanosecondo. Perchè la sua mamma deve essere sempre lì a disposizione.
Si sente in colpa a far dormire il bambino nella culla. Potrebbe non cogliere i primi segnali di fame e questo bambino sarebbe gravemente traumatizzato da quei dieci secondi di pianto (unico modo di un neonato per comunicare, ricordiamolo).
Attacca ferocemente tutte le mamme che fanno dormire i loro bimbi altrove.
"I bambini stanno male lontani dalla mamma! Sono ancora convinti di essere nella sua pancia! Si chiama esogestazione, informatiiiiih!"
E' inutile fargli notare che, altri bambini, si sentono accuditi e protetti anche stando poco in braccio, anche dormendo nella culla. Tirerà fuori altri pretesti.
"Ma magari il bambino non sta bene, per questo dorme sempre anche senza di te, senza la tua tetta in bocca, senza il biberon che gli dai solo tu."
"Il bambino sta benissimo, me l'ha detto la pediatra."
"Perchè lo hai fatto piangere disperato numerose volte e adesso si è rassegnato."
"Veramente non ha mai pianto. E' tranquillo quando sta nella sua culla."
"Perchè gli dai litri di camomilla o melatonina."
"Mai presi litri di camomilla e mai data melatonina."
"Non ci credo."
Neanche di fronte all'evidenza, la mamma che non sa dire di no, crederà che il tuo bambino sta veramente bene, anche se non è appicciato a te tutto il giorno e la notte.
A questo punto, ti sei quasi convinta che tuo figlio è un alieno e stai per mandare un campione del suo DNA a Fox Mulder per farlo analizzare.
Arriva il giorno dello svezzamento.
Ogni bambino, persino il più mangione, non ha mai visto un cucchiaino. Potrà avere difficoltà, chi più, chi meno, ad accettarlo. Potrà essere spiazzato dai nuovi sapori.
Se si svezza a quattro mesi, più difficoltà. A sei mesi non dovrebbe averne.
Ma, secondo voi, un bambino che ha una mamma che non sa dire di no, sarà più facilitato ad accettare i nuovi cibi e il nuovo modo di mangiare?
La mamma che non sa dire di no, difficilmente ricorre allo svezzamento tradizionale. Di solito ricorre all'autosvezzamento. Scelta legittima.
Il problema è che, appena il bambino fa un misero piantarello e appena butta per terra i pezzetti di cibo che la mamma gli ha messo davanti, lei si arrende.
Ecco che gli porge subito il seno o il biberon pieno di latte.
"Ecco il tuo lattuccio, amore! Scusa se ho cercato di farti mangiare! Non sei pronto e la tua mamma ti asseconda."
Ogni lacrima di quel bambino, per la mamma che non sa dire no, è una coltellata.
Il bambino, furbo, non proverà neanche più a mangiare. Perchè basta mezza lacrimuccia e la mamma gli fornirà subito il mezzo più comodo per nutrirsi.
I bambini delle mamme che non sanno dire di no, non fanno mai capricci. Mai.
Neanche a 7 anni quando devono fare dei compiti e cominciano a urlare, in piedi sul tavolo, e a buttare per terra ogni cosa.
"E' un bambino traumatizzato dalla rigidità del sistema scolastico. Va capito, va accolto, non va demonizzato. Gli insegnanti non capiscono un caxxo".
Non date mai consigli a queste mamme, anche se lo fate nell'esclusivo interesse del bambino. Vi tireranno fuori stralci di articoli, libri e testi a supporto delle loro teorie. Studi semi-sconosciuti dove il bambino che viene spinto a mangiare un cucchiaino di pastina, ha il 78,4% di possibilità in più, del bambino assecondato, di diventare un serial killer obeso, malato di cuore e sociopatico.
Ignoratele e fate finta di non aver letto le caxxate che hanno scritto, frutto di menti fortemente compromesse, come si dovrebbe fare con quasi tutte le altre mamme.
Buona serata <3
Prima di tutto facciamo un ritratto alla mamma che non sa dire di no.
E' una mamma che è già mamma ancora prima di diventare mamma. E' convinta di sapere tutto. Ha letto i libri che voleva leggere, perchè lei già sapeva che sarebbe stata una mamma perfetta. Non ad alto ma ad altissimo contatto. Maternage dolcissimo.
Non ti dico no perchè non hai neanche il tempo di farmi la domanda. Capirò dal tuo sguardo cosa vuoi e sarò lì per accontentarti. Sempre. A qualsiasi ora del giorno o della notte.
Quando il bambino nasce, è ovvio che il "no" non dovrebbe esistere, perchè un neonato ha solo bisogni, mai capricci. Ma già qui, un adulto con un minimo di buonsenso, può cercare di abituare il bambino a certi ritmi. Ci prova, ecco. Almeno, se non va a buon fine, potrà lamentarsi con dignità, avendo fatto tutto il possibile e l'immaginabile.
La mamma che non sa dire no, è convinta che di essere un canguro che deve tenere il suo neonato addosso tutto il giorno e tutta la notte. Non deve piangere questo bambino. Neanche un nanosecondo. Perchè la sua mamma deve essere sempre lì a disposizione.
Si sente in colpa a far dormire il bambino nella culla. Potrebbe non cogliere i primi segnali di fame e questo bambino sarebbe gravemente traumatizzato da quei dieci secondi di pianto (unico modo di un neonato per comunicare, ricordiamolo).
Attacca ferocemente tutte le mamme che fanno dormire i loro bimbi altrove.
"I bambini stanno male lontani dalla mamma! Sono ancora convinti di essere nella sua pancia! Si chiama esogestazione, informatiiiiih!"
E' inutile fargli notare che, altri bambini, si sentono accuditi e protetti anche stando poco in braccio, anche dormendo nella culla. Tirerà fuori altri pretesti.
"Ma magari il bambino non sta bene, per questo dorme sempre anche senza di te, senza la tua tetta in bocca, senza il biberon che gli dai solo tu."
"Il bambino sta benissimo, me l'ha detto la pediatra."
"Perchè lo hai fatto piangere disperato numerose volte e adesso si è rassegnato."
"Veramente non ha mai pianto. E' tranquillo quando sta nella sua culla."
"Perchè gli dai litri di camomilla o melatonina."
"Mai presi litri di camomilla e mai data melatonina."
"Non ci credo."
Neanche di fronte all'evidenza, la mamma che non sa dire di no, crederà che il tuo bambino sta veramente bene, anche se non è appicciato a te tutto il giorno e la notte.
A questo punto, ti sei quasi convinta che tuo figlio è un alieno e stai per mandare un campione del suo DNA a Fox Mulder per farlo analizzare.
Arriva il giorno dello svezzamento.
Ogni bambino, persino il più mangione, non ha mai visto un cucchiaino. Potrà avere difficoltà, chi più, chi meno, ad accettarlo. Potrà essere spiazzato dai nuovi sapori.
Se si svezza a quattro mesi, più difficoltà. A sei mesi non dovrebbe averne.
Ma, secondo voi, un bambino che ha una mamma che non sa dire di no, sarà più facilitato ad accettare i nuovi cibi e il nuovo modo di mangiare?
La mamma che non sa dire di no, difficilmente ricorre allo svezzamento tradizionale. Di solito ricorre all'autosvezzamento. Scelta legittima.
Il problema è che, appena il bambino fa un misero piantarello e appena butta per terra i pezzetti di cibo che la mamma gli ha messo davanti, lei si arrende.
Ecco che gli porge subito il seno o il biberon pieno di latte.
"Ecco il tuo lattuccio, amore! Scusa se ho cercato di farti mangiare! Non sei pronto e la tua mamma ti asseconda."
Ogni lacrima di quel bambino, per la mamma che non sa dire no, è una coltellata.
Il bambino, furbo, non proverà neanche più a mangiare. Perchè basta mezza lacrimuccia e la mamma gli fornirà subito il mezzo più comodo per nutrirsi.
I bambini delle mamme che non sanno dire di no, non fanno mai capricci. Mai.
Neanche a 7 anni quando devono fare dei compiti e cominciano a urlare, in piedi sul tavolo, e a buttare per terra ogni cosa.
"E' un bambino traumatizzato dalla rigidità del sistema scolastico. Va capito, va accolto, non va demonizzato. Gli insegnanti non capiscono un caxxo".
Non date mai consigli a queste mamme, anche se lo fate nell'esclusivo interesse del bambino. Vi tireranno fuori stralci di articoli, libri e testi a supporto delle loro teorie. Studi semi-sconosciuti dove il bambino che viene spinto a mangiare un cucchiaino di pastina, ha il 78,4% di possibilità in più, del bambino assecondato, di diventare un serial killer obeso, malato di cuore e sociopatico.
Ignoratele e fate finta di non aver letto le caxxate che hanno scritto, frutto di menti fortemente compromesse, come si dovrebbe fare con quasi tutte le altre mamme.
Buona serata <3
martedì 6 febbraio 2018
Cara mamma che non dormi...
Cara mamma che non dormi, perchè tuo/a figlio/a non dorme, questo articolo è dedicato a te.
Volevamo manifestarti tutta la nostra solidarietà e comprensione e dirti, a chiare lettere, che tu avresti tutto il diritto di dormire. Sembra un'ovvietà, ma di questi tempi, in questo mare di mamme strane, di mamme fuori di testa, di mamme in gara perenne a chi soffre di più (come se soffrire fosse un merito!), non lo è. Analizziamo, frase per frase, le cavolate più comuni che ti sarai sentita dire. Cavolate che, di certo non ti hanno consolata.
Perchè a te che non dormi e soffri della privazione del sonno, ti servirebbero consigli pratici per far dormire tuo/a figlio/a, non pacche sulle spalle ed esortazioni a sopportare.
La privazione del sonno può portare a conseguenze gravi e non va sminuita. Ricordalo sempre. Per questo, non solo tu hai il diritto, ma anche il dovere di provare a risolvere questo problema o, almeno, ad attenuarlo.
Ecco le cavolate che tante finte supermamme o eroine ti diranno.
Perchè a te che non dormi e soffri della privazione del sonno, ti servirebbero consigli pratici per far dormire tuo/a figlio/a, non pacche sulle spalle ed esortazioni a sopportare.
La privazione del sonno può portare a conseguenze gravi e non va sminuita. Ricordalo sempre. Per questo, non solo tu hai il diritto, ma anche il dovere di provare a risolvere questo problema o, almeno, ad attenuarlo.
Ecco le cavolate che tante finte supermamme o eroine ti diranno.
"Ah, non dormi da tre mesi? Beata te, io non dormo da due anni."
Parecchie persone insoddisfatte e frustrate, piuttosto che cercare di migliorare la propria condizione, cercano di portare altre persone in basso con loro. Ignorale. Al massimo rispondi "oh, mi dispiace", con un sorriso falso.
Parecchie persone insoddisfatte e frustrate, piuttosto che cercare di migliorare la propria condizione, cercano di portare altre persone in basso con loro. Ignorale. Al massimo rispondi "oh, mi dispiace", con un sorriso falso.
"E' normale, sopporta. I risvegli dei bambini sono fisiologici fino ai tre anni."
Davvero? E come mai ci sono bambini che dormono tutta la notte e, pur "risvegliandosi fisiologicamente", mettiamola così, riescono a riaddormentarsi/consolarsi da soli? Non sei costretta a sopportare senza fare nulla. Puoi provare con vari metodi a far dormire il tuo bambino. Non te ne facciamo l'elenco perchè Internet è pieno di consigli per far dormire i bimbi tutta la notte. Ci teniamo solo a sconsigliarti di far piangere il bimbo da solo. Non è sicuramente il metodo migliore e ti sentiresti solo in colpa. Ovviamente se ti è capitato di farlo per esaurimento, non ci permettiamo assolutamente di giudicarti. Sei umana!!!
A questa bella frasetta puoi rispondere con un grazie e con un sorriso falso.
Davvero? E come mai ci sono bambini che dormono tutta la notte e, pur "risvegliandosi fisiologicamente", mettiamola così, riescono a riaddormentarsi/consolarsi da soli? Non sei costretta a sopportare senza fare nulla. Puoi provare con vari metodi a far dormire il tuo bambino. Non te ne facciamo l'elenco perchè Internet è pieno di consigli per far dormire i bimbi tutta la notte. Ci teniamo solo a sconsigliarti di far piangere il bimbo da solo. Non è sicuramente il metodo migliore e ti sentiresti solo in colpa. Ovviamente se ti è capitato di farlo per esaurimento, non ci permettiamo assolutamente di giudicarti. Sei umana!!!
A questa bella frasetta puoi rispondere con un grazie e con un sorriso falso.
"E' bene che il bambino stia attaccato tutta la notte al seno. Così produci più latte e a lui fa bene. Puoi dormire mentre lui poppa."
Questa perla di saggezza te la diranno le tettafissate, categoria di mamme che sposa sacrifici e sofferenza, anche quando palesemente inutili. Mamme perennemente in gara tra loro. Sull'allattamento materno e sulle ore di sonno mancate. Devi essere uno zombie per essere una brava mamma. Se allatti con il biberon, sei egoista. Se allatti al seno, ma in modo che tu riesca a dormire, sei egoista uguale.
Prima di tutto, per produrre tanto latte, non è obbligatorio tenere il bambino attaccato proprio tutta la notte. In secondo luogo, la tua salute mentale e fisica conta molto di più dell'allattamento materno. Ricordalo. Inoltre, è probabile che tu non riesca a dormire mentre tuo figlio poppa dal tuo seno. Non fartene una colpa.
A queste mamme rispondi dicendo che hai chiesto un consiglio per far dormire il tuo bimbo, non un consiglio per essere una perfetta produttrice di latte umano.
Non rispondere proprio. Limitati al sorriso falso.
Questa perla di saggezza te la diranno le tettafissate, categoria di mamme che sposa sacrifici e sofferenza, anche quando palesemente inutili. Mamme perennemente in gara tra loro. Sull'allattamento materno e sulle ore di sonno mancate. Devi essere uno zombie per essere una brava mamma. Se allatti con il biberon, sei egoista. Se allatti al seno, ma in modo che tu riesca a dormire, sei egoista uguale.
Prima di tutto, per produrre tanto latte, non è obbligatorio tenere il bambino attaccato proprio tutta la notte. In secondo luogo, la tua salute mentale e fisica conta molto di più dell'allattamento materno. Ricordalo. Inoltre, è probabile che tu non riesca a dormire mentre tuo figlio poppa dal tuo seno. Non fartene una colpa.
A queste mamme rispondi dicendo che hai chiesto un consiglio per far dormire il tuo bimbo, non un consiglio per essere una perfetta produttrice di latte umano.
Non rispondere proprio. Limitati al sorriso falso.
"Dormi quando dorme il tuo bambino."
Fantastico! Bel consiglio, non ci avevamo pensato! Ma se una mamma chiede consiglio per far dormire il proprio bimbo la notte, è alquanto probabile che, quando lui dorma, lei non possa dormire. A questo consiglio rispondi con la bocca spalancata. "Grazie, non ci avevo proprio pensato!" Sgamerà che la stai prendendo in giro? Pazienza, le sta bene.
Fantastico! Bel consiglio, non ci avevamo pensato! Ma se una mamma chiede consiglio per far dormire il proprio bimbo la notte, è alquanto probabile che, quando lui dorma, lei non possa dormire. A questo consiglio rispondi con la bocca spalancata. "Grazie, non ci avevo proprio pensato!" Sgamerà che la stai prendendo in giro? Pazienza, le sta bene.
"E' normale che una mamma non dorma la notte. Non fate figli, se non volete fare sacrifici."
Questa è la perla di saggezza più bella di tutte. Chi la sciorina, solitamente, è la classica mamma che si crede perfetta, ma, nei suoi sforzi immensi di raggiungere la perfezione, rischia quasi l'esaurimento nervoso. Si è dimenticata di essere donna, oltre che mamma. Che tristezza, non trovi? Per essere un buon genitore e avere qualcosa da insegnare e da raccontare ai propri figli, la nostra vita deve essere completa. Non possiamo e non dobbiamo annullarci per loro. Vogliamo farci vedere piene di livore e frustrazione come certi tristi esemplari di mamme? No, vero? E allora, a questa perla di saggezza, rispondi dicendo che ti dispiace per lei. Nessun sorriso, nessuna frase di circostanza. Mi dispiace per te.
Questa è la perla di saggezza più bella di tutte. Chi la sciorina, solitamente, è la classica mamma che si crede perfetta, ma, nei suoi sforzi immensi di raggiungere la perfezione, rischia quasi l'esaurimento nervoso. Si è dimenticata di essere donna, oltre che mamma. Che tristezza, non trovi? Per essere un buon genitore e avere qualcosa da insegnare e da raccontare ai propri figli, la nostra vita deve essere completa. Non possiamo e non dobbiamo annullarci per loro. Vogliamo farci vedere piene di livore e frustrazione come certi tristi esemplari di mamme? No, vero? E allora, a questa perla di saggezza, rispondi dicendo che ti dispiace per lei. Nessun sorriso, nessuna frase di circostanza. Mi dispiace per te.
Per concludere, cara mamma che non dorme perchè tuo/a figlio/a non dorme, sappi che nessuno ti darà un premio se continuerai a sopportare e soffrire. I tuoi figli non saranno più felici o più sani degli altri. Non ti saranno più riconoscenti. Perchè della tua privazione, nessuno ci guadagna. Neanche tu.
Ti auguriamo di riuscire presto a dormire e se vuoi chiedere consiglio, approfitta pure della nostra pagina Facebook ("Mamme che non sopportano le altre mamme").
Scrivici in privato e le mamme che ci seguono, mamme con parecchio sale in zucca e non disagiate come gli esempi di cui sopra, saranno ben felici di consigliarti.
Scrivici in privato e le mamme che ci seguono, mamme con parecchio sale in zucca e non disagiate come gli esempi di cui sopra, saranno ben felici di consigliarti.
Buona serata e buon tutto <3
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