lunedì 19 febbraio 2018

Le mamme che non sanno dire di no

Dedichiamo questo articolo alle mamme che non sanno dire di no, e, piuttosto che ammettere questo loro limite, rompono le scatole al prossimo con le loro assurde teorie ed elucubrazioni, basate, naturalmente, sul loro piccolissimo microcosmo e sulla loro esperienza personale. O al massimo, di amiche mamme con altrettanta scarsa autorevolezza.
Prima di tutto facciamo un ritratto alla mamma che non sa dire di no.
E' una mamma che è già mamma ancora prima di diventare mamma. E' convinta di sapere tutto. Ha letto i libri che voleva leggere, perchè lei già sapeva che sarebbe stata una mamma perfetta. Non ad alto ma ad altissimo contatto. Maternage dolcissimo.
Non ti dico no perchè non hai neanche il tempo di farmi la domanda. Capirò dal tuo sguardo cosa vuoi e sarò lì per accontentarti. Sempre. A qualsiasi ora del giorno o della notte.
Quando il bambino nasce, è ovvio che il "no" non dovrebbe esistere, perchè un neonato ha solo bisogni, mai capricci. Ma già qui, un adulto con un minimo di buonsenso, può cercare di abituare il bambino a certi ritmi. Ci prova, ecco. Almeno, se non va a buon fine, potrà lamentarsi con dignità, avendo fatto tutto il possibile e l'immaginabile.
La mamma che non sa dire no, è convinta che di essere un canguro che deve tenere il suo neonato addosso tutto il giorno e tutta la notte. Non deve piangere questo bambino. Neanche un nanosecondo. Perchè la sua mamma deve essere sempre lì a disposizione.
Si sente in colpa a far dormire il bambino nella culla. Potrebbe non cogliere i primi segnali di fame e questo bambino sarebbe gravemente traumatizzato da quei dieci secondi di pianto (unico modo di un neonato per comunicare, ricordiamolo).
Attacca ferocemente tutte le mamme che fanno dormire i loro bimbi altrove.
"I bambini stanno male lontani dalla mamma! Sono ancora convinti di essere nella sua pancia! Si chiama esogestazione, informatiiiiih!"
E' inutile fargli notare che, altri bambini, si sentono accuditi e protetti anche stando poco in braccio, anche dormendo nella culla. Tirerà fuori altri pretesti.
"Ma magari il bambino non sta bene, per questo dorme sempre anche senza di te, senza la tua tetta in bocca, senza il biberon che gli dai solo tu."
"Il bambino sta benissimo, me l'ha detto la pediatra."
"Perchè lo hai fatto piangere disperato numerose volte e adesso si è rassegnato."
"Veramente non ha mai pianto. E' tranquillo quando sta nella sua culla."
"Perchè gli dai litri di camomilla o melatonina."
"Mai presi litri di camomilla e mai data melatonina."
"Non ci credo."
Neanche di fronte all'evidenza, la mamma che non sa dire di no, crederà che il tuo bambino sta veramente bene, anche se non è appicciato a te tutto il giorno e la notte.
A questo punto, ti sei quasi convinta che tuo figlio è un alieno e stai per mandare un campione del suo DNA a Fox Mulder per farlo analizzare.
Arriva il giorno dello svezzamento.
Ogni bambino, persino il più mangione, non ha mai visto un cucchiaino. Potrà avere difficoltà, chi più, chi meno, ad accettarlo. Potrà essere spiazzato dai nuovi sapori.
Se si svezza a quattro mesi, più difficoltà. A sei mesi non dovrebbe averne.
Ma, secondo voi, un bambino che ha una mamma che non sa dire di no, sarà più facilitato ad accettare i nuovi cibi e il nuovo modo di mangiare?
La mamma che non sa dire di no, difficilmente ricorre allo svezzamento tradizionale. Di solito ricorre all'autosvezzamento. Scelta legittima.
Il problema è che, appena il bambino fa un misero piantarello e appena butta per terra i pezzetti di cibo che la mamma gli ha messo davanti, lei si arrende.
Ecco che gli porge subito il seno o il biberon pieno di latte.
"Ecco il tuo lattuccio, amore! Scusa se ho cercato di farti mangiare! Non sei pronto e la tua mamma ti asseconda."
Ogni lacrima di quel bambino, per la mamma che non sa dire no, è una coltellata.
Il bambino, furbo, non proverà neanche più a mangiare. Perchè basta mezza lacrimuccia e la mamma gli fornirà subito il mezzo più comodo per nutrirsi.
I bambini delle mamme che non sanno dire di no, non fanno mai capricci. Mai.
Neanche a 7 anni quando devono fare dei compiti e cominciano a urlare, in piedi sul tavolo, e a buttare per terra ogni cosa.
"E' un bambino traumatizzato dalla rigidità del sistema scolastico. Va capito, va accolto, non va demonizzato. Gli insegnanti non capiscono un caxxo".
Non date mai consigli a queste mamme, anche se lo fate nell'esclusivo interesse del bambino. Vi tireranno fuori stralci di articoli, libri e testi a supporto delle loro teorie. Studi semi-sconosciuti dove il bambino che viene spinto a mangiare un cucchiaino di pastina, ha il 78,4% di possibilità in più, del bambino assecondato, di diventare un serial killer obeso, malato di cuore e sociopatico.
Ignoratele e fate finta di non aver letto le caxxate che hanno scritto, frutto di menti fortemente compromesse, come si dovrebbe fare con quasi tutte le altre mamme.
Buona serata <3

Nessun commento:

Posta un commento